Milano Design Week 2021 Eventi fuori salone.

Mentre l’evento chiave della settimana del design milanese è sempre stato il Salone de Mobile, la fiera del mobile più grande e influente del mondo quest’anno, ho deciso di concentrarmi sulle mostre spesso trascurate sparse per la città. Comunemente noto come il fuorisalone, queste mostre, installazioni ed eventi si svolgono in diversi distretti del design a Milano. Anche se, come la fiera, il fuorisalone non è rimasto indenne dalla persistente pandemia e quest’anno sarà molto più piccolo con meno distretti partecipanti. Nonostante la minore affluenza, mi sono comunque divertito molto e mi piacerebbe condividere alcuni dei miei momenti salienti preferiti.

1. Natural Capital


L’architetto italiano Carlo Ratti ha collaborato con il gigante dei combustibili fossili Eni per creare un’installazione intitolata “Natural Capital”. L’installazione, che si tiene nell’Orto Botanico di Brera, presenta grandi bolle sospese accanto a diverse specie di piante, che descrivono in dettaglio quanta anidride carbonica assorbono dall’atmosfera. Le bolle sono costituite da un sottile film riciclabile e il loro aspetto è pensato per assomigliare alla forma degli atomi di ossigeno, rilasciati dalle piante durante la fotosintesi.

Il lavoro è diventato alquanto controverso quando è stato etichettato come greenwashing. Anche se sia l’architetto che l’Eni hanno difeso l’installazione.

2. Dior’s Medallion Chair Exhibit


Originariamente selezionata da Christian Dior, la sedia Louis Medallion doveva ospitare gli ospiti delle sue sfilate di moda per il suo stile “sobrio, semplice e soprattutto classico e parigino”. Quest’anno Dior ha scelto di collaborare con vari artisti e designer, ognuno dei quali ha interpretato l’iconica sedia in una varietà di stili unici.

3. JUNG loves … Exhibition of Things


La mostra JUNG LOVES … of Things è stata evocata come un’esplorazione del termine “amore” e delle numerose associazioni che ha nel mondo moderno. Vari toni di rosso abbinati al suono e al movimento hanno lo scopo di riflettere su concetti come “passione” e “desiderio”, nonché sulla fragilità dell’essere.

4. Be Water


Un grande murale di una donna è appeso sopra la piscina comunale Cozzi. Intitolata “Be Water”, la suggestiva installazione mira a celebrare la femminilità, lo sport e la bellezza. L’opera è stata creata da “Toiletpaper”, una pubblicazione d’arte dirompente e collaborazione di lunga data tra l’artista Maurizio Cattelan e il fotografo Pierpaolo Ferrari.

5. Toiletpaper Home: Irony is served


Oltre al loro contributo alla scena artistica, Toiletpaper in collaborazione con Seletti ha presentato per la prima volta la sua prima collezione Home. Il sogno di un massimalista, la mostra provocatoria è composta da tavoli a forma di saponette, stampe colorate e persino galline che vagano per il giardino. Lo spettacolo è stato abbinato a un banchetto con un menu altrettanto fantastico composto da hamburger di rana, tiramisù “grande insulto” e fiumi di spritz al caffè.

6. Nanda Vigo, incontri ravvicinati. Art, Architecture, Design


Una mostra personale dedicata alla defunta artista e designer Nanda Vigo come retrospettiva del suo lavoro. La mostra è stata suddivisa in tre sezioni distinte, ciascuna incentrata su alcuni aspetti dell’opera dell’artista.

La prima sezione presenta Nanda Vigo come “maestra della luce”, con una delle sue opere d’arte più famose: “The Chronotopic Environment”. Una struttura metallica in cui sono inserite lastre di vetro industriale trasparente, attraversate dalla luce che è l’elemento unificante del tempo (crono) e dello spazio (attualità). Luminoso e trasparente, rappresenta l’idea immersiva della luce come viaggio.

La seconda si concentra sull’architettura, attraverso alcuni pezzi d’archivio. Una riflessione sulla sua prima collaborazione con Gio Ponti con il quale ha creato il progetto “ZERO House” a Milano (1959-1962), una casa di luce con pareti in vetro smerigliato all’interno della quale un sistema di luci al neon di diverso colore altera la percezione dello spazio.

La terza sezione riflette la complessità della ricerca di Nanda Vigo come designer: dai famosi specchi, alle sedie “due più” (1971). Completa la mostra la storica lampada Golden Gate della serie di opere “Hard & Soft”, l’ultima collezione completa dell’artista creata nel 2019.